“Difendi la razza, devasta il resto”. Pagine Facebook e una community VK riconducibile alla sigla Ordine Ario Romano e gruppi social pieni zeppi di post, video e immagini dal contenuto razzista: sono sei gli indagati residenti nel Lazio, tra Roma, Frosinone e Latina, che devono rispondere a vario titolo per i reati di associazione finalizzata alla propaganda e all’istigazione per motivi di discriminazione etnica e religiosa, perché coinvolti nell’operazione dei carabinieri del Ros che riguarda complessivamente 12 persone. Gli altri sei sono stati rintracciati a Cagliari, Cosenza, l’Aquila, Milano e Sassari. L’indagine coordinata dalla Procura capitolina è iniziata nel 2019 quando i militari, nel sorvegliare i gruppi social, ed in particolare uno costituito su Facebook denominato Ordine Ario Romano costituito da un gruppo che condivideva le stesse idee neonaziste con la diffusione di immagini di ispirazione razzista, con tesi negazioniste contro la Shoah e contro gli ebrei in genere. Una evoluzione dei pensieri, delle intenzioni e del numero dei partecipanti che si è diffuso anche su altri social come whatsapp, su cui venivano condivisi anche dei video tutorial per costruire ordigni esplosivi artigianali. Dalle conversazioni tra gli appartenenti al gruppo, i militari del Ros sostengono vi fosse anche il progetto di un attacco ad una struttura della Nato.

via iltempo: Ordine Ario Romano, “difensori della razza”, ecco chi sono i neonazisti che istigavano a odio e violenza

siehe auch: L’odio e la propaganda, chi sono e chi ispira i neonazisti di Ordine Ario Romano. “Popolo e razza, contro il giudeo e i suoi complici”. Sullo sfondo, l’immagine di un’aquila e il simbolo dell’organizzazione: la sigla AR, “Ario Romano” all’interno di una “O” stilizzata, che sta per “ordine”. E poi, altri slogan: “Difendi la razza, devasta il resto”; “Se sei di Razza, sii fieramente Razzista”; “la nazione non consiste nella lingua ma solo nel sangue”; “cucù, settete: giudei di merda” (accompagnato dall’immagine di ebrei internati nei campi di concentramento). Il volto delirante dei neonazisti di Ordine Ariano Romano smantellati dal Ros dei carabinieri coordinati dalla procura di Roma, emerge in controluce dalla rete: fonti aperte, e dunque accessibili a chiunque, e perciò tutti – al netto delle “dritte” che i responsabili del gruppo fornivano agli utenti, militanti e simpatizzanti – tutti potevano, volendo, entrare in contatto con la propaganda razzista e filonazista portata avanti da AR con epicentro la capitale e il Lazio e “succursali” a Nord e a Sud. E’ questo l’aspetto più pericoloso e inquietante: la sfacciataggine con cui il gruppo si mostrava e faceva proselitismo. Affidandosi, evidentemente, a una sensazione di impunità. (…) Tra le persone raggiunte da misura cautelare con obbligo di firma alla polizia giudiziaria c’è Francesca Rizzi, 38 anni, nota come Miss Hitler perché partecipò, vincendolo, al concorso lanciato su Vk. Capelli biondo platino, un’aquila nazista tatuata sulla schiena, la Rizzi nel 2019 finì già in un’inchiesta su un sodalizio suprematista e neonazista (procura di Caltanisetta) con altri 17 indagati. Sul suo account insultava Liliana Segre e Laura Boldrini, parlava di forni crematori e prometteva di far sparire tutti gli ebrei. Due anni dopo, rieccola. Altro gruppo, stesse folli teorie criminali. I nasi aquilini, gli ebrei da eliminare, la razza da preservare. L’ario-romano e il nordico-germanico. Ma l'”uomo nuovo” – nei piani di AR e degli altri gruppi dell’ultradestra suprematista – deve anche passare all’azione. Il piano, ancora in fase embrionale, di un attentato dinamitardo contro una struttura della Nato fa il paio con gli obiettivi che – secondo le indagini coordinate dalla procura nazionale antimafia e antiterrorismo – avevano messo nel loro mirino i camerati di Ultima Legione (con base a Milano).

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